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Ferrari SF90 Stradale l'ibrida di Maranello

1.000 cavalli, 0-100 km/h in 2,5” e 25 km zero emission ad un massimo di 135 km/h. 

È la Ferrari da strada più potente di sempre.

A causa della sua esistenza e del suo successo generale, gli ibridi hanno una casa permanente nella scuderia Ferrari. Il Cavallino Rampante da 949 cavalli (707 chilowatt) ha dimostrato che, anche per un'azienda così ricca di storia, i progressi sono perpetuamente parte del piano. E l'ultimo prodotto Ferrari non fa eccezione.

È stata preceduta sulla strada dell’ibrido da LaFerrari, che sta a questa SF90 Stradale come – esageriamo ovviamente – un caccia G91 sta ad un Eurofighter; già perché oggi il progresso è tumultuoso, la voglia di eccellere sempre più spinta e quella di possedere un oggetto se non unico comunque rarissimo spasmodica, per chi ovviamente se lo può permettere.

La produzione verrà avviata nella seconda metà dell’anno e le prime consegne avranno inizio nel 2020, ma la nuova Ferrari SF90 Stradale ha già conquistato un ruolo da star nel firmamento delle supercar di nuova generazione, come testimoniato dalle richieste di prenotazione già arrivate da mezzo mondo, senza che si conosca il prezzo (si ipotizza tra 500 e 600.000 euro).

La presentazione in anteprima avvenuta la settimana scorsa a Fiorano ha svelato infatti un capolavoro di stile, d’innovazione, di tecnologia, in grado si segnare una svolta epocale nella storia del Cavallino e di relegare in secondo piano le delusioni patite in Formula 1.

Senza complessi, anzi, gli uomini di Maranello hanno assegnato al nuovo gioiello il medesimo nome della monoposto da corsa, aggiungendo Stradale alla sigla SF90, che sta ad indicare il 90° anniversario della fondazione della Scuderia Ferrari. Una scelta coerente con la storica vocazione di quest’azienda, che sempre ha fatto delle competizioni il banco di prova ideale per sviluppare tecnologie avanzate trasferibili alle auto stradali.

SF90 Stradale: frutto dell’expertise nelle competizioni

 

Non che in Ferrari fossero del tutto digiuni dallo studio di alimentazioni ibride: la hypercar LaFerrari, dalla tecnologia che molto ha ereditato dall’expertise in F1, ne è una dimostrazione. Si tratta, però, di una ultra-supercar “da sogno”, al pari di – sempre per proseguire con alcuni degli esempi più calzanti – Porsche 918, McLaren P1, Mercedes-AMG Project One, Koenigsegg Regera. Veicoli che (a trovarli!) richiedono notevolissimi investimenti per accaparrarsene un esemplare. Tuttavia, essi (come LaFerrari) sono stati progettati per mettere in evidenza lo stato dell’arte in materia di propulsione ibrida, tecnologia che – grazie al costante sviluppo nelle competizioni, “voce” alla quale Ferrari si è da sempre intonata – oggi è gradualmente “esportata” anche nel settore delle supercoupé non necessariamente “hyper”.
 

SF90 Stradale: 1.000 CV hi-tech

 

“Aride cifre” che tuttavia aiutano a ben comprendere il livello tecnologico raggiunto dai progettisti Ferrari nello sviluppo della nuova SF90 Stradale: 1.000 CV tondi tondi su un peso a secco di 1.570 kg; il pluripremiato V8 da 3,9 litri turbocompresso abbinato a tre motori elettrici (uno dei quali, collocato posteriormente fra cambio – anch’esso di nuova progettazione – ed unità termica, deriva dall’applicazione in Formula 1 e per questo ne eredita il nome MGUK, ovvero Motor Generator Unit, Kinetic) che fornisce alla novità ibrida plug-in di Maranello un favorevolissimo rapporto peso/potenza (appena 1,57 kg/CV); e, su strada, una velocità massima dichiarata di 340 km/h, 2”5 per lo scatto da 0 a 100 km/h ed appena 6”7 per schizzare da 0 a 200 km/h. Il tutto, controllato attraverso una centralina di gestione eSSC-electric Side Slip Control e da numerosi sistemi di governo del modulo ibrido, della trazione e della dinamica del veicolo: sistma eTC-electronic Traction Control, controllo di ripartizione coppia frenante fra tra impianto idraulico e motori elettrici “brake-by-wire”, e Torque vectoring e quattro modalità di guida.

Tre unità elettriche ed un  V8 da 4.0 litri per 1.000 CV di potenza

 

Solo che a differenza del bolide britannico, quello italiano mette in mostra la tecnica. Il sistema da 1.000 CV di potenza e 1.200 Nm di coppia è basato sul V8 da 4.0 litri di cilindrata montato paurosamente vicino al suolo. Le tre unità elettriche (una per ciascuna delle ruote anteriori ed una al posteriore) assicurano altri 220 CV (potenzialmente 435) che si sommano ai 780 del propulsore termico da 800 Nm. La trasmissione è nuova ed a doppia frizione a otto marce. La batteria agli ioni di litio ha una capacità di soli 7,9 kWh, perché ai ferraristi l’idea di viaggiare a zero emissioni evidentemente non intriga troppo.

Ferrari SF90 Stradale: il V8 più potente di sempre

 

Nel dettaglio, la “PHEV” Ferrari viene equipaggiata, relativamente all’unità termica, con il conosciutissimo V8 3.9 turbo della famiglia F154, che nei giorni  scorsi ha ricevuto a Stoccarda il quarto riconoscimento consecutivo (un record!) come “International Engine of the Year”. L’architettura dell’”Ottovù” di Maranello è conosciutissima, non a caso ad adottarla sono attualmente 488 GTB488 Pista e 488 Spider ed F8 Tributo, oltre a GTC4LussoT e Portofino, e Maserati Quattroporte GTS. In ordine alla nuova collocazione, l’unità termica è stata ulteriormente “riveduta e corretta”, con l’obiettivo dichiarato di spostare di una tacca i limiti prestazionali raggiungibili da tale architettura.

E' la Ferrari stradale più veloce di sempre (340 km/h) con capacità di accelerazione sbalorditive (0-100 in 2,5 secondi). Se non bastasse, è anche la prima che si può aprire e mettere in moto tenendo in tasca la chiave. Il propulsore base è il V8 turbo da 780 cv recente vincitore, per il quarto anno consecutivo, del premio “motore dell’anno”, ma con cilindrata aumentata da 3.902 a 3.990 cc; in più ci sono i tre motori elettrici (due sistemati anteriormente, uno dietro) che apportano altri 220 cv. Le tre unità sono alimentate da una batteria agli ioni di litio ricaricabile a una presa di corrente (sistema plug-in) che assicura, come detto, 25 km d’autonomia in modalità elettrica. I due motori indipendenti anteriori permettono alla SF90 Stradale di raggiungere i 135 km/h, ma l’aspetto più importante è che, con il V8 spento e il moto assicurato dalle unità elettriche, questa Ferrari può avere accesso alle ZTL, dimostrandosi a tutti gli effetti un’auto in linea con i tempi che cambiano. Ciò detto, siamo comunque in presenza di una supercar ad alte prestazioni “costruita per osare, andare oltre”, come tiene a ricordare il responsabile dello sviluppo tecnologico Michael Leiters, illustrando il lavoro svolto per contenere il peso (1570 kg, grazie all’impiego di materiali come la fibra di carbonio, l’alluminio, il titanio, il magnesio), per migliorare l’aerodinamica (grazie al Centro Stile di Flavio Manzoni), ottimizzare il rapporto uomo-macchina (con volante e strumentazione ispirati alla Formula 1).

Modalità e ausili di guida

 

Quattro le modalità di guida:

  • eDrive: sola trazione elettrica
  • Hybrid: il sistema gestisce la potenza in autonomia, adeguandosi alle implicite richieste del driver
  • Performance: privilegia il ricorso al motore endotermico
  • Qualify: qui si attinge a tutta la potenza disponibile (motore endotermico + 3 motori elettrici sui due assi per una trazione integrale comunque sui generis – e-4WD – visto che non esiste un differenziale centrale)

Il pacchetto degli ausili elettronici poggia principalmente sull’eTC (Electronic Traction Control), sul Torque Vectoring sull’asse anteriore e sul sistema frenante brake-by-wire che bilancia in modo ottimale potenza idraulica, freno motore elettrico e recupero rigenerativo in frenata. 

Prestazioni

Prima di passare ai dati relativi alle prestazioni, vogliamo ricordare che la SF90 Stradale nel giro secco sul circuito di prova di Fiorano, ha guadagnato sulla LaFerrari, circa 1,5 secondi.

■ Partenza da fermo: 0-100 km/h in 2,5”, 0-200 km/h in 6,7”
■ Velocità massima: 340 km/h
■ Autonomia in modalità «zero emissioni»: 25 km
■ Velocità massima in modalità «zero emissioni»: 135 km/h 

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